Centro storico Agrigento
Cattedrale di San Gerlando
Situata nel Centro storico di Agrigento il Duomo o Cattedrale di San Gerlando è un bellissimo esempio di sovrapposizione di stili architettonici diversi. La costruzione dell’edificio risale al periodo tra il 1096 e 1102, per volere di Gerlando di Besançon, al tampo vescovo di Agrigento. Nel corso dei secoli ha però subito continue trasformazioni ed aggiunte che ne hanno modificato sia l’aspetto esterno che quello interno. Nella navata destra si trova l’urna di San Gerlando che, per due volte nel corso dell’anno, viene portata in processione per le vie della città. Nella torre della Cattedrale è contenuta una copia della misteriosa Lettera del Diavolo. Secondo la leggenda sarebbe stata scritta nel 1676 da una suora del monastero di Palma di Montechiaro sotto la dettatura del Diavolo in persona. Faceva parte di una “ecclesia munita” cioè luogo di culto e di difesa ad un tempo, di Agrigento. La costruzione inizialmente fu dedicata alla Vergine Maria Assunta e successivamente consacrata a San Gerlando dal Vescovo Bertaldo de Labro.


Biblioteca Lucchesiana
Eretta “senza risparmio di fatiche né di spese” dal conte Andrea Lucchesi Palli (1692-1768), vescovo di Agrigento, fu donata al popolo e aperta a tutti nel 1765. Il fondo storico, costituito dai circa 14 mila volumi della biblioteca personale del Vescovo. Comprende 31 codici arabi, che con quelli della Centrale e della Comunale di Palermo rappresentano il 90 % dei manoscritti orientali custoditi nelle biblioteche siciliane. La “clara et magnifica” Lucchesiana possiede oggi oltre 80 mila documenti, di cui la metà anteriori al 1800. Quella della Lucchesiana è una storia legata alla figura di Andrea Lucchesi Palli, che ne fu il fondatore e da cui prese il nome. Nella seconda metà del Settecento, infatti, Lucchesi Palli lasciò Palermo, dove era stato, fra l’altro, membro e direttore dell’Accademia del Buon Gusto e canonico della Cattedrale, per essere eletto vescovo della Diocesi di Agrigento, fra le più grandi della Sicilia, ma poverissima e con un tasso altissimo di analfabetismo. l Vescovo Lucchesi fu un grande studioso ma soprattutto fu un grande illuminato. Nonostante uomo di chiesa dedicò i suoi studi dall'astronomia alla storia, dalla sociologia alle scienze umanistiche.
Teatro Pirandello
Nel 1863 la giunta municipale deliberò la costruzione del teatro nel centro storico di Agrigento. Nel 1870 iniziarono i primi lavori. Durante i lavori, a causa di alcune controversie tra costruttori ed amministratori, i quali affermavano che l'arco armonico fosse riuscito sordo, fu chiamato come consulente l'architetto Giovan Battista Filippo Basile, disegnatore e progettista del teatro Massimo di Palermo. Nel 1880 il teatro fu aperto al pubblico. Il 12 gennaio del 1881, durante una visita ad Agrigento della Regina Margherita, le autorità municipali decisero di dare il nome della sovrana al teatro, che prese quindi il nome di "Regina Margherita". Durante la Seconda guerra mondiale il teatro fu adibito a sala di proiezioni cinematografiche. Nel 1946 venne costituito il Comitato per le Celebrazioni Pirandelliane per il decennale della morte del drammaturgo Luigi Pirandello. Nel dicembre dello stesso anno il consiglio comunale di Agrigento deliberò che il teatro rinnovasse il nome in quello di "Luigi Pirandello".


Chiesa di San Lorenzo
La Chiesa di San Lorenzo, situata nel centro storico di Agrigento è detta anche chiesa del “Purgatorio” si trova nel centro storico di Agrigento. Fastoso e splendido monumento del barocco, eretto nella seconda metà del 700. Concepito per accogliere le solenni cerimonie liturgiche e le folle dei fedeli che ascoltano i predicatori. La facciata, a due ordini coronati da timpano, elegantemente scandita verticalmente da una serie di pilastri, presenta un’alternanza di elementi funzionali e decorativi di notevole effetto scenografico. L’interno, che sa dare un’immediata e vibrante impressione di fasto pergli stucchi, gli ori, le pitture, rivela con immediatezza che siamo di fronte a una chiesa a “sala di predicazione” destinata ad essere ambiente e commento per le immagini che la completano. Sono otto statue che rappresentano le virtù: l’Amore, la Semplicità, la Carità, la Prudenza, la Giustizia, la Religione, la Fortezza, la Mansuetudine. La cupola è decorata da un immenso e vorticoso affresco di Michele Narbone. Il Presbiterio, al centro, mostra le Anime del Purgatorio. La navata genera quattro cappelle nelle quali si ammirano la Deposizione e il Crocefisso.
Via Atenea
E' la strada principale del centro storico di Agrigento ed è considerata il “salotto buono” della città. Il suo percorso sinuoso si estende da Porta di Ponte fino a Piazza L. Pirandello (o Piazza Municipio). Per tutta la sua lunghezza vi confluisce una serie di strade e stradine, di scalinate e vicoli stretti. Anche se il suo aspetto è medievale, molti dei palazzi e chiese che vi si affacciano hanno caratteristiche barocche. Chiamata anticamente via Maestra, è stata per molti secoli (e forse sin dal Medioevo) il principale asse viario e urbano di Agrigento. Fino al 1860 era in buona parte un semplice tragitto sterrato, pieno di buche e con grossi dislivelli. Lungo la via si potevano ammirare palazzi, appartenenti alle famiglie più agiate, che erano espressione di un barocco seicentesco o settecentesco, che si esprimeva maggiormente nei portali d'ingresso, nelle cornici dei balconi e delle finestre e nelle inferriate "a petto d'oca", anche se alla bellezza esterna facevano da contrasto ingressi bui, scale strette, stanzoni spesso disadorni, che solo alla fine dell'Ottocento si cominciò ad abbellire.
